La cena della Vigilia di Natale è, per milioni di persone, l’appuntamento più sacro e atteso delle festività. La tradizione impone un menù di magro, storicamente a base di pesce e verdure, che assume declinazioni diverse a seconda della regione. Tuttavia, è nel Sud Italia, e in particolare nella cena della vigilia di Natale napoletana, che questo rituale raggiunge il suo apice di sfarzo e abbondanza, pur rispettando la “magrezza” imposta dal calendario.
L’obiettivo è creare una tavola ricca e memorabile, ma con piatti che, per quanto numerosi, siano veloci da eseguire o possano essere preparati in anticipo, permettendo di godersi l’attesa della mezzanotte in serenità. Ecco un percorso di sapori che bilancia classici intramontabili e soluzioni pratiche.
Il benvenuto: stuzzichini e antipasti essenziali
L’apertura della cena non deve essere pesante, ma invitante. Nella tradizione napoletana, un classico irrinunciabile che funge da starter è la pizza di scarole (una torta salata ripiena di scarola, olive e capperi) o le zeppole di baccalà (zeppoline di pasta cresciuta con pezzi di baccalà dissalato). Ecco come prepararli.
- Rotolo di salmone e formaggio spalmabile
Preparazione veloce: spalmare formaggio cremoso fette di pane per tramezzini senza crosta. Adagiare sopra fette sottili di salmone affumicato e un pizzico di aneto. Arrotolare stretto il rotolo e tagliare a rondelle. È pronto in 10 minuti e si può preparare in anticipo.
- Insalata di polpo e patate con melograno
Preparazione veloce: lessare il polpo (meglio se si compra già cotto) e le patate. Tagliarli a pezzi. Condire con olio EVO, succo di limone, prezzemolo tritato, sale e pepe. Aggiungere chicchi di melograno all’ultimo per un tocco festivo e acidulo.
Il primo: i piatti che scaldano l’anima
Il primo piatto è, come da tradizione, il culmine del pasto. Nonostante la ricchezza complessiva del menù, il primo deve essere in linea con la filosofia della cena di magro. Il re indiscusso è il piatto di pasta con i frutti di mare. Di seguito le più amate.
- Spaghetti alle vongole veraci
Preparazione veloce: soffriggere aglio e peperoncino in olio EVO. Aggiungere le vongole veraci spurgate e sfumare con vino bianco secco. Coprire finché non si aprono, eliminando quelle chiuse. Scolare gli spaghetti al dente direttamente nel sughetto, mantecare vigorosamente e terminare con una pioggia di prezzemolo fresco. La velocità è garantita se le vongole sono freschissime.
- Lasagne salmone e zucchine (opzione diversa)
Preparazione veloce: alternare sfoglie di pasta fresca con besciamella (anche già pronta), salmone affumicato a pezzetti e zucchine grigliate o spadellate velocemente. Cuocere in forno per circa 25-30 minuti. Anche questo è un piatto da preparare in anticipo e gratinare poco prima di servire.
Il momento clou: fritti e classici del sud
Nessuna cena della vigilia di Natale, napoletana, e non può dirsi completa senza la frittura. Questo è il momento in cui si portano in tavola le portate che richiedono più attenzione all’ultimo minuto, ma che sono una gioia per il palato. Ecco i più gettonati.
- Baccalà fritto e capitone (anguilla)
Preparazione veloce: tagliare il baccalà dissalato in pezzi e infarinarlo. Friggere in abbondante olio di semi bollente finché non raggiunge una doratura perfetta. Spesso si aggiungono anche anelli di calamari e gamberi. La velocità dipende dall’olio che deve essere sempre ad alta temperatura per evitare che i fritti si impregnino.
- Polpo alla luciana (polipetti affogati)
Preparazione veloce: soffriggere aglio, olio e peperoncino. Aggiungere i polipetti interi, sfumare con vino bianco e coprire con pomodorini (anche pelati) e un po’ di prezzemolo. Cuocere a fuoco lento e coperto per circa 30-40 minuti. Questo piatto, servito con fette di pane tostato, è un secondo sostanzioso ma preparabile in anticipo, necessitando solo di una scaldata finale.
Leggerezza e dolcezza
Per alleggerire il fritto, la tradizione napoletana prevede l’immancabile insalata di rinforzo: cavolfiore sbollentato condito con sottaceti, olive, acciughe e papaccelle (peperoni sottaceto). Non è un semplice contorno, ma una vera e propria insalata agrodolce che “rinforza” lo stomaco e pulisce la bocca. Inoltre, si prepara interamente il giorno prima per permettere ai sapori di “rinforzarsi”.
Il gran finale è un trionfo di dolci che spesso restano sulla tavola fino all’Epifania: Struffoli (palline fritte e ricoperte di miele e codette colorate), Roccocò (biscotti duri alle mandorle) e Mostaccioli. Questi dolci sono tipicamente acquistati o preparati giorni prima, liberando totalmente la cucina nella frenetica serata della Vigilia. La tavola resta apparecchiata con frutta secca, datteri e mandarini, per onorare il rito dell’abbondanza in attesa del primo brindisi della Notte Santa.







